mercoledì 16 maggio 2012

E la strage continua!

In Irpinia il numero dei decessi legati al disagio sociale non diminuisce, negli ultimi quaranta giorni si contano ben quattro suicidi (di cui uno molto sospetto, in quanto assume tutte le forme di un omicidio) ed una morte per overdose. Il fenomeno, che il capo del governo italiano in carica si è permesso di affermare che rientra nei normali livelli della vita di tutti i giorni,  ha registrato un consistente aumento proprio in questo periodo caratterizzato da una crisi economica - sociale che non ha precedenti.

La reale natura e portata del fenomeno in questione è da sempre minimizzata, come è stato già più volte documentato dai precedenti articoli. Continuare ad affermare che il tutto è normale rincorre lo storico obiettivo di sedare a monte possibili rivolte, e remote possibilità che il popolo comprenda le reali cause e provveda ad organizzarsi. I timidi tentativi, che si sono registrati nelle ultime settimane a livello nazionale, di possibili reazioni all’elevato numero di suicidi esprimono la gravità della situazione, ma ancor più dimostrano una sostanziale incapacità da parte del popolo ad un’umana rivolta.

Aver costituito un movimento anti-equitalia, aver manifestato solidarietà ai familiari delle vittime ed essersela presa con la politica istituzionale, finendo casomai con il votare il MoVimento 5 stelle nelle ultime amministrative, sono tutti palliativi, sono tutti delle valvole di momentaneo sfogo che continuano a mantenere lo stato attuale delle cose e ad aggravarlo. C’è molta confusione e disorientamento; situazione ideale per chi deve portare avanti i propri progetti di dominio.

Eppure l’alternativa c’è, c’è sempre stata, ma non la si potrà vedere se si continua ad accettare che questo sistema sociale, che ribadiamo essere prevalentemente disumano, sia normale, sia il meglio che si possa realizzare. Se per la gente è veramente normale che una persona si suicida perché la mancanza di denaro gli scippa ogni prospettiva di vita, vuol dire che la disumanità è veramente ad un passo dal divenire assoluta.

Ma la cosa più orrenda della disumana “normalità” è la spudoratezza con la quale opera chi realizza materialmente gli interventi politici che successivamente andranno a fabbricare morti, mediante la freddezza di meccanismi anonimi quali sono quelli del diritto e dell’economia. È sufficiente pensare alle conferenze stampa tenute dall’attuale governo italiano; e forse oggi, dopo tutti questi suicidi, quelle lacrime accompagnate alla parola “sacrifici” (umani e non semplicemente economici) hanno raggiunto il loro vero significato!
Hirpus





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