sabato 26 maggio 2012

Siculi ribelli: esempi di lotta alla massoneria


Solo chi aderisce a delle organizzazioni dedite alla pedofilia poteva concepire ed attuare un tipo di attentato come quello perpetrato sabato scorso a Brindisi. È sempre la solita ed impunita mano invisibile che ha operato per ricordare più cose, e cioè che il popolo è ostaggio di un gruppo di disumani di cui non si conosce la vera identità; che queste pseudo persone possono diffondere il terrore come e quando vogliono, come hanno sempre fatto; che non potevano celebrare se non a proprio modo la ricorrenza dei venti anni da un altro loro grande capolavoro,  come la strage di Capaci.

Si potrebbe anche affermare che gli autori hanno firmato la strage, come sempre, con un simbolismo ormai noto, infatti il giorno dopo molti quotidiani accompagnavano la notizia dell’attentato con una foto in cui erano presenti delle rose; ma sarà sicuramente stato un caso, così come il luogo scelto, una scuola intitolata alla coppia Falcone, così come il tempo, giusto venti anni dopo alla strage di Capaci, così come al fatto che l’esplosione non sia avvenuta quando sarebbe dovuta passare proprio dinanzi all’istituto Morvillo Falcone la carovana di “antimafia, ma pro massoneria”; è giustamente tutto un caso.

Ma se i disumani celebrano le loro ricorrenze sacrificando persone o peggio dei bambini, qui oggi si vuole ricordare la memoria di una persona come Giovanni Falcone evidenziando alcuni casi che sono vere battaglie di libertà, portate avanti in maniera autentica, in solitaria, con le istituzioni veramente contro, che osteggiano e si palesano per quello che veramente sono, così come fece un magistrato che scelse di fare l’uomo e non il massone, come gli altri magistrati suoi colleghi. Perché la guerra di Falcone era contro la massoneria e non semplicemente contro la mafia, perché si voleva colpire il cuore, il vero vertice di una struttura in cui la famigerata M.A.F.I.A. (Mazzini Autorizza Furti Incendi e Attentati) non è altro che manovalanza i cui vertici sono tenuti a fare si dei riti, ma per aderire alla massoneria e a rispettarne le regole e la logica disumana (quest’ultima il vero fulcro del male) altrimenti mai potranno fare i capi mafiosi, i boss.

Il primo caso riguarda Frediano Manzi, Presidente dell’associazione SOS Racket e Usura, una persona che pochi mesi fa ha fatto un vero sciopero della fame rischiando la pelle, per difendere i  diritti di migliaia di persone vittime del racket e dell’usura, e da sempre è oggetto di un’infinita serie di attentati alla sua persona e alle sue imprese. Tra le ultime intimidazioni Manzi ha subito un ferimento a colpi di arma da fuoco ed è stato speronato da un’altra macchina mentre percorreva una strada di Cesate. E la cosa grave, ma reale, è che ad una persona in questa situazione la Commissione Antimafia di Milano ha rifiutato di fatto un servizio minimo di protezione.

Secondo ed ultimo caso è quello di Lidia Undiemi e della sua lotta contro l’ESM, che sarebbe l’ennesima trovata dei burocrati di Bruxelles per scippare gli ultimi scampoli di sovranità economica - monetaria dei vari stati aderenti, dietro la scusa che questo trattato permetterà di salvare l’economie nazionali da possibili fallimenti monetari. Lidia Undiemi è un’economista siciliana che fino a poco tempo fa militava nell’Idv e da cui è fuoriuscita per protesta, causa il mancato sostegno alla sua proposta politica volta a fermare questo ennesimo scempio perpetrato dai soliti camerieri presenti nel parlamento italiano.

Le battaglie di Frediano e di Lidia ricordano la situazione in cui si è trovato Giovanni Falcone, dover combattere una battaglia avendo contro quelle persone e quelle istituzioni che dovrebbero veramente aiutarti e non ostacolarti in maniera continua e sistematica, se e solo se quelle persone e quelle istituzioni fossero sane, fossero umane, ma non lo sono! Non lo sono perché le istituzioni, che dovrebbero proteggere un cittadino impegnato in prima linea alla lotta agli sgherri mafiosi, hanno praticamente dichiarato la sua quasi condanna a morte; non lo sono perché un partito come l’Idv, invece di sostenere la più che giusta battaglia di una cittadina italiana, preferisce personaggi come Leoluca Orlando (divenuto sindaco di Palermo per l’ennesima volta), che a suo tempo si oppose con forza all’operato di Giovanni Falcone (e questo dovrebbe far capire molte cose). Ma è nota la potenza disumana, un sistema che fagocita tutto e tutti, a cui soccombe la stessa figura di Falcone, oggi venerato nelle pubbliche manifestazioni dagli stessi suoi assassini. Una quantità smisurata di falsità, tonnellate di falsità, gentilmente offerte dalla parvenza delle pezze arcobaleno agitate da mani lebbrose.
Hirpus


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