domenica 22 luglio 2012

Borsellino ucciso dalla “trattativa tra massoni”


Continuare ad insistere che dopo venti anni dall’attentato di via D’Amelio non ci sia ancora ufficialmente un perché a quella strage è francamente inaccettabile. Nonostante i fatti inerenti le trattative tra lo Stato e la mafia dei primi anni Novanta abbiano ampiamente accertato quanto sia accaduto, tutti gli attori che oggi sono impegnati a commemorare la scomparsa di Paolo Borsellino operano per seppellire una verità che da anni ormai si è affermata con forza.

Parenti di Borsellino, associazioni che dicono di opporsi alla mafia, ma che promuovono la logica massonica, i politici e gli stessi magistrati sono oggi tutti indaffarati a nascondere il perché Paolo Borsellino è stato ucciso, e soprattutto da chi, chi sono stati i reali mandanti di quella ennesima strage all’italiana.
L’accusa è certamente grave, ma è supportata, come sempre da fatti, da atti ufficiali, nello specifico ci si riferisce alle denunce presentate dal Generale Antonio Pappalardo che sono cadute più volte nel vuoto, letteralmente ignorate dalla magistratura.

Eppure, Pappalardo ha delle cose interessanti da dire, quelle del Generale potrebbero essere delle dichiarazioni estremamente rilevanti ai fini dell’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia, e del collegamento tra quest’ultima e la strage di via D’Amelio; e ancor più interessante sarebbero sicuramente i legami che emergerebbero tra mafiosi, politici e massoni nostrani e internazionali.
A tal proposito, proponiamo le dichiarazioni del Generale dell’Arma (nel video presente in questo articolo che si consiglia di ascoltare per intero), in cui riporta la sua vicenda personale degli anni delle stragi, gli impliciti legami massonici tra i vari organi dello Stato, e in maniera molto esplicita che Borsellino fu ucciso perché si oppose a quella che oggi è ufficialmente definita la “presunta trattativa tra Stato e mafia”.


Si potrebbe rispettare la memoria di una persona come Borsellino evitando tante chiacchiere inutili ed ipocrite, tante manifestazioni vuote, e soprattutto iniziando ad abbandonare quei atteggiamenti disumani a cui si è tanto abituati, affrancandosi dalla logica del compromesso, cacciando la testa dalla sabbia, finendo di fare le pecore, i caporali e provare ad essere ciò che semplicemente si è: degli esseri umani; ma per farlo bisogna avere il coraggio che ha dimostrato Paolo Borsellino!
Hirpus

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