lunedì 21 gennaio 2013

Bilancio 2012



L’anno appena trascorso per l’Irpinia è stato decisamente tragico. Circa trenta suicidi, forte aumento dell’emigrazione, chiusura di numerose attività, migliaia di licenziamenti, declino delle già malmesse istituzioni locali, soppressione e ridimensionamento di numerosi servizi essenziali sull’intero territorio provinciale, consistente aumento della povertà, crescita del disagio sociale.
Ma non è successo nulla, è tutto passato, e la giostra continua a girare!

È iniziato un nuovo anno e le previsioni non sono buone. All’orizzonte si prevedono numerosi rincari, l’introduzione di nuove imposte e soprattutto l’ulteriore diminuzione della liquidità sul mercato. In aggiunta, alle porte ci sono l’elezioni politiche, le quali, indipendentemente dall’esito, determineranno degli autentici scempi, fornendo un ulteriore contributo alla costruzione della disumanità totale, vedasi riconoscimento legale delle coppie androgine, cittadinanza agli immigrati, imposizione dell’uso della carta di credito, l’ulteriore aumento del patologico uso della rete e delle tecnologie digitali. E giusto per rispettare la tragica tradizione irpina, il 2013 si è aperto con il suicidio di un operaio di Contrada.

Ma il popolo, gli irpini dove sono? Ma dove vivono? Sembra proprio che tutto ciò appartenga ad un’altra dimensione. Evidentemente, molte sono ancora le risorse a disposizione delle famiglie e delle imprese della nostra provincia, o almeno ancora a molte di queste. E rinviare il problema non farà altro che peggiorare la situazione. I cittadini dovrebbero prendere atto della situazione in cui ci si trova, il prima possibile, e mobilitarsi per tentare di costruire una sana, umana alternativa. Ma non ci sono segnali in tal senso, c’è ancora una popolazione convinta a mantenere in piedi una società fondata sulla violenza e l’ipocrisi; una popolazione che continua ad illudersi che sia sufficiente votare il PD, il PDL o il M5S per cambiare qualcosa; una popolazione ostinata  a credere che con il continuare a pagare le tasse, e farle pagare a tutti, si possano salvare le strutture macro economiche di una delle tante colonie inglesi chiamata Italia.

E il popolo irpino si diletta continuando a produrre sterile chiacchiericcio su eventi di poco conto, trovando in ciò la storica distrazione alle pene di tutti  i giorni. È molto più comodo illudersi che i problemi non esistano, o che riguardino essenzialmente gli altri. Ormai da tempo un fiero popolo guerriero ha sostituito il coraggi con l’invidia nel prossimo, sottomettendosi alle logiche e gli interessi della disumanità e dei suoi maestri invisibili!
L’augurio, paradossalmente, per questo nuovo anno è che la “CRISI” aumenti drasticamente con l’auspicio di raccogliere una sana azione di rivolta, oppure l’estinzione di entità non più umane che hanno prodotto un oceano di flaccidume in cui loro stessi troveranno una tragica fine.
Hirpus

Nessun commento:

Posta un commento